“Solo una destra profondamente scollegata dalla realtà, al governo del Paese come a quello della Liguria e della città, può esultare per l’accordo raggiunto dalla Regione con Trenitalia. In un mix di arroganza e incompetenza si vende come un successo un aumento fino a 509,16 euro l’anno per i pendolari che dalla Spezia ogni giorno viaggiano su Genova”.
Con la vecchia tariffazione legata ai Freccia Bianca, i viaggiatori abituali potevano fare un abbonamento annuale con una spesa mensile di 98,02 euro grazie alla carta Tutto Treno e a un contributo della Regione Liguria, che ogni trimestre saldava una parte dei costi a Trenitalia. Da ora in poi questo meccanismo viene cancellato, ed è lo stesso utente del treno ad anticipare la cifra. Inoltre, con il passaggio obbligato ai Frecciarossa, non c’è più la possibilità di un abbonamento annuale. Morale della favola: il costo mensile per l’utente passa a 140,49 euro per chi parte dalla Spezia Centrale. Per un servizio del tutto identico, se non peggiorativo.
“Un vero e proprio salasso che colpisce la categoria dei pendolari, perché ovviamente solo un viaggiatore abituale faceva un abbonamento annuale, nella certezza di doverlo usare per tutto l’anno per recarsi sul posto di lavoro o di studio -. Questo è il reale impatto del cambiamento del servizio sottoscritto dalla giunta regionale di destra per centinaia di cittadini della Riviera di Levante abituati ad utilizzare il treno come un vero e proprio servizio pubblico.
Infine ci sarebbe da parlare anche del ripristino della fermata di Sarzana -. Una misura temporanea, che rimane sub judice fino a giugno 2026 in attesa di capire i numeri dell’utenza. La Regione Liguria ha solo rimandato il problema e Trenitalia continua ad avere il coltello dalla parte del manico. Sarebbe invece già il caso di preoccuparsi del futuro di Chiavari e Rapallo, che potrebbero essere del tutto bypassate quando rimarranno solo Frecciarossa in servizio. Di fronte a questo quadro qualcuno dovrebbe spiegarmi cosa c’è da gioire”.



