“La creazione di un sistema di prezzi che crescono in concomitanza dei periodi di maggiore afflusso non ha inciso minimamente sulla dinamica delle presenze e si dimostra del tutto incapace di disincentivare l’overtourism. In compenso ha ingigantito gli introiti di Trenitalia”.
“Quanto è successo in questi giorni nelle Cinque Terre dimostra in maniera lampante il fallimento delle politiche regionali sul turismo e l’assoluta pretestuosità dei vertiginosi aumenti delle tariffe ferroviarie che avevamo denunciato già prima che entrassero in vigore. La creazione di un sistema di prezzi che crescono in concomitanza dei periodi di maggiore afflusso non ha inciso minimamente sulla dinamica delle presenze e si dimostra del tutto incapace di disincentivare l’overtourism. In compenso ha ingigantito gli introiti di Trenitalia, lasciando soltanto le briciole all’economia locale. Un disastro che esemplifica alla perfezione il modo di ragionare del centrodestra. Ha prevalso il disegno di spremere economicamente le Cinque Terre il più possibile aumentando del 100% il costo dei biglietti e ottenendo tuttavia un disastro su tutta la linea. I paesi rimangono affollati all’inverosimile, ma i pernottamenti nelle strutture ricettive sono in calo come ha stimato di recente il Comitato delle associazioni delle Cinque Terre . Nei giorni scorsi molti turisti hanno denunciato di aver pagato cifre folli per potersi recare con la famiglia nei magnifici borghi della nostra riviera, ma di essere tornati a casa portandosi il ricordo di un viaggio disastroso, passato per lo più in coda in attesa di poter uscire dalle stazioni ferroviarie cercando di rincuorare i propri figli piccoli”.