Base Blu e arsenale, il centrodestra da taglio del nastro guarda senza chiedere compensazioni

“I compendi più importanti della Marina Militare alla Spezia vanno verso un periodo di cambiamenti importanti, con nuove servitù militari e nuove infrastrutture sia per quanto riguarda l’arsenale marittimo che la base navale. Un processo in cui manca tragicamente la voce dell’amministrazione comunale, che subisce passivamente un momento storico in cui sarebbe invece opportuno e anzi necessario parlare di una razionalizzazione delle aree dedicate alle forze armate, in modo da liberare spazi per le altre attività industriali che insistono sul golfo. Pochi giorni fa all’interno della base navale è stato inaugurato un deposito temporaneo per la gestione dei rifiuti speciali. Una delle rare occasioni di taglio del nastro sfuggite al sindaco Peracchini, che del varare le opere progettate e realizzate da altre amministrazioni o altri enti ha fatto una specie di missione personale. In realtà si tratta di un’area di circa 4.400 metri quadrati in cui saranno stoccati rifiuti anche pericolosi in vista dello smaltimento. La Provincia ne sa qualcosa? La Marina ha inoltre annunciato che il prossimo anno andranno a gara gli appalti per il maxi progetto Base Blu che vedrà sorgere nuove infrastrutture davanti a Marola a partire dal 2027. Lo stesso arsenale, informano i sindacati, sarà presto oggetto di lavori ai bacini e alle officine. Alcuni vecchi capannoni abbandonati da anni saranno demoliti. Opere da centinaia di milioni di euro, di fronte alle quali il centrodestra locale, né a livello spezzino e né a livello regionale, ha minimamente pensato di porre il tema di una razionalizzazione degli spazi. Una possibilità, lo ricordo, citata dallo stesso ministro Crosetto in campagna elettorale a Taranto. Se la base navale e l’arsenale si aggiornano, alcune delle gigantesche aree oggi lasciate al degrado devono poter essere demilitarizzate e rimesse a disposizione della città, nell’interesse del pubblico e dell’imprenditoria locale. Dopo gli accordi fatti dalle amministrazioni del centrosinistra per l’università al Falcomatà, il campo sportivo Montagna e gli ex magazzini Difo a Marola, opportunità lasciata decadere dalla giunta Peracchini, il discorso è stato letteralmente abbandonato da quasi dieci anni. Servirebbero meno selfie e più iniziativa politica”.

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