Da la Repubblica
di MICHELA BOMPANI
Il consigliere Natale ha raccolto un dossier sulle prenotazioni, urgenti e non, e il giudizio è durissimo: “Dal disastro alla catastrofe”
Per una colonscopia, prescritta su una ricetta con codice B, urgente, da eseguire entro dieci giorni, i pazienti della Liguria devono aspettare in media cinque mesi. In Asl l il primo appuntamento viene dato dopo 136 giorni, 155 in As1 3, 167 all’ospedale Galliera, 157 all’ospedale Evangelico, 155 al Policlinico San Martino, si “scende” a oltre tre mesi in As1 5, con 69 giorni, in As1 4 con 61 e a un mese e mezzo in As1 2, con 44 giorni. Dopo i primi sei mesi di governo della giunta di Marco Bucci, e dopo l’annuncio dello stesso presidente della Regione, a fine febbraio, che entro marzo ci sarebbe stato un «miglioramento effettivo» delle liste d’attesa, «soprattutto e proprio per la categoria B di richieste, quella più urgente», la situazione, fotografata dalle singole aziende sanitarie e ospedaliere tra il 17 e il 27 aprile, sembra, purtroppo, tutt’altro che migliorata. Ci sono situazioni, anzi, che si sono complicate, come quella delle visite pneumologiche in Asl l: a febbraio un paziente con una ricetta B doveva attendere 163 giorni, oggi 177. In As1 2, per una risonanza magnetica all’encefalo con una richiesta B a febbraio si attendevano 157 giorni, oggi 158. In As1 3 va registrato il drastico miglioramento delle visite cardiologiche: a luglio 2024 per una visita entro dieci giorni si attendevano 427 giorni, oggi “solo” 28. La situazione è ancora complicatissima per le ricette D, che prescrivono prestazione che andrebbero effettuate entro 30 giorni, nel caso delle visite, o entro 60 nel caso degli esami. Per una visita chirurgica in As12 si attendono 200 giorni, per una visita pneumologica in As1 4 278 giorni, per l’ecodoppler in As1 3 158 giorni, per una colonscopia in As1 5 276 giorni, per una visita oculistica in Asl l 219 giorni e con una ricetta P non è neppure possibile prenotare. «Se prima la situazione delle liste d’attesa in Liguria era un disastro – commenta il segretario regionale Pd, e consigliere regionale, Davide Natale – oggi è una catastrofe». Natale mostra i messaggi che riceve quotidianamente sul suo cellulare dai cittadini, un lunghissimo elenco di pazienti disperati, tra chi fugge nel privato e chi, sempre di più, decide di non sottoporsi a visite ed esami. «Le attese per risonanze, colonscopie, tc sono enormi – dice – ho appena presentato l’ennesima interrogazione all’assessore Nicolò su un esame, l’elettromiografia, per cui in Asl5 le agende sono chiuse». Gli annunci del presidente Bucci di far funzionare le apparecchiature diagnostiche fino a 12 ore si sono scontrati, però, con la realtà della carenza di personale per farle effettivamente funzionare più a lungo e sgorgare le liste di attesa: «Non solo le apparecchiature funzionano come prima, ma ho scandagliato tutti gli albi delle aziende: in nessuna Asl c’è un solo bando per assumere tecnici – dice Natale – senza tecnici, come fanno a fare funzionare 12 ore al giorno i macchinari? E non c’è all’orizzonte alcuna massiccia assunzione di infermieri, medici e amministrativi, con cui dare una svolta concreta alle prestazioni». La situazione poi diventa ancor più difficile per una variabile che Natale spiega sia stata completamente ignorata dalla giunta: il turismo. «La Liguria è una regione che, in alcune zone, raddoppia, triplica, quintuplica la propria popolazione nel periodo estivo: eppure il sistema che dovrebbe gestire questa onda d’urto è uguale a quello dei mesi invernali. L’ospedale Sant’Andrea della Spezia in questi giorni è in ginocchio. E poi, e i sindacati stanno facendo una importante battaglia su questo, per potenziare i pronto soccorso spostano medici e infermieri dagli altri reparti, sottraendo personale fondamentale per il funzionamento della sanità pubblica, che va in tilt. Nonostante l’abnegazione davvero eroica dei sanitari, e perla totale incapacità di gestione di questa giunta, siamo davanti al collasso».