“L’unica azione realizzata è stata finanziare una consulenza tecnico scientifica per uno studio di fattibilità per l’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti in Regione, una consulenza sulla quale chiederemo alla Corte dei conti di indagare, perché quando si spendono risorse pubbliche, bisogna spenderle nell’interesse collettivo e in modo appropriato”.
“L’agenzia ha il compito esclusivo di fare gare per la realizzazione e per la predisposizione degli affidamenti per la gestione degli impianti. Per questi scopi e per queste attività può chiedere consulenze, nel caso non avesse al suo interno delle professionalità in grado di svolgere questo compito, non per altre, come invece è stato fatto”,
“Ci troviamo di fronte, ed oggi è stato confermato, a una struttura che dopo quasi due anni non ha ancora chiaro con quale personale dovrà svolgere le sue attività; se si affiderà al personale di province e città metropolita o attingerà da graduatorie aperte”
“In commissione, fra l’altro, nessuno è stato in grado di rispondere sulle possibili ricadute che ci saranno a seguito della sentenza del Consiglio di stato che ha cancellato la definizione di impianti minimi dalla pianificazione, limitando il margine di manovra delle regioni nella scelta dei luoghi dove conferire i rifiuti. Nel frattempo la prevista attività di definizione dei piani economici e finanziari della gestione dei rifiuti urbani rimarranno in capo alle province fino al 2025. Ancora una volta ci domandiamo: a cosa serve questa Agenzia? Ad oggi è stata utile solo a garantire un lauto stipendio alla sua commissaria, finora l’unica persona in carica nell’ente, a spese dei cittadini, che non hanno ricevuto nessun beneficio in termini di gestione del ciclo dei rifiuti. L’immobilismo che avvolge il tema e le scelte fatte fino a oggi lo confermano. L’agenzia per come è stata costruita non serve: è stata una scelta che non aiuta né le istituzioni locali né i liguri ad avere risposte. Per questo va chiusa”,