“A poche decine di metri dal rigassificatore”
“La vicenda dei residuati bellici ritrovati nella baia di Panigaglia, a poche decine di metri dal rigassificatore Snam, dimostra ancora una volta quanto questo sia incompatibile con il contesto in cui sorge. Parliamo di un impianto che accoglie navi metaniere, in cui è vietato fumare e usare un accendino. In compenso possono navigare in un tratto di mare che potrebbe custodire ordigni esplosivi inesplosi nei suoi fondali. Un’assurdità!”. “La collocazione del rigassificatore di Panigaglia è anacronistica, non a caso nessun rigassificatore a terra è più stato costruito in Italia. Gli altri, a Livorno come a Rovigo o Ravenna, sorgono a miglia dalla costa -. Non esistono piani di emergenza che possano bastare a garantire la sicurezza degli abitanti del Golfo della Spezia, lo dimostra proprio il ritrovamento inatteso di questi due ordigni”. “Un fatto gravissimo: il livello di incertezza con cui ci si confronta è inaccettabile. Così come è inaccettabile scoprire che non è evidentemente mai stata fatta una bonifica bellica approfondita in quella baia che ospita due serbatoi pieni di gas naturale liquefatto da 50mila metri cubi ciascuno e che da qualche mese conoscere anche un servizio di rifornimento delle autobotti e presto potrebbe attivare il vessel reloading. Si sospenda l’attività del rigassificatore di Panigaglia a tempo indeterminato e si inizi a parlare di dismissione. Per la sicurezza dei residenti e dei lavoratori”.