“In due anni 4.000 under 40 hanno lasciato la Liguria per andare a lavorare all’estero. Un dato impressionante che dovrebbe fare riflettere profondamente la politica soprattutto chi, ormai da 10 anni, governa la regione, e da chi ha amministrato per 8 anni il capoluogo. I dati elaborati dalla CGIL Genova e Liguria testimoniano che nessun territorio è esente da questo problema.
Una perdita di capacità e intelligenze che non ci possiamo permettere. Cosa deve ancora accadere perché la Giunta regionale inizi a ragionare di un piano industriale che sappia cogliere le sfide che il territorio deve affrontare nei prossimi mesi e in alcuni casi anni? Troppa improvvisazione, iniziative che hanno un pensiero corto e pensate per il contingente. In campagna elettorale abbiamo proposto una reindustrializzazione per la nostra regione perché solo da lì si può pensare al rilancio del lavoro e al mantenimento, anzi siamo convinti che vi possa essere anche un richiamo, dei tanti giovani liguri che si sono formati e auspicano di poter realizzare i propri sogni e coronare le proprie aspettative nella propria regione.
Occorre attivare politiche per garantire un salario dignitoso, soprattutto per i giovani, che possa coprire le spese essenziali, renderli autonomi e permettere loro di pensare al futuro. In Italia quasi la metà degli under 35 guadagna meno di mille euro al mese, e molto spesso con contratti precari che non garantiscono la possibilità di accedere al credito. Dare la possibilità di vedere il proprio futuro in Liguria parte da questo, altrimenti sarà proprio il futuro della nostra regione ad essere a rischio.”

Sanità, direttori nel mirino della Regione, ma hanno raggiunto gli obiettivi
Da la Repubblica di Michela